Aumentano ovunque i casi di violenza sulle donne ma a Rieti ancora non c’è una Casa rifugio dove le vittime si possono ricostruire una vita.
«La Regione Lazio negli ultimi anni ha fatto scelte mirate investendo nelle donne come protagoniste nel rispetto dei diritti, della parità di genere, al contrasto della violenza – spiega Silena D’Angeli, candidata a Rieti della Lista Civica D’Amato Presidente e anche Presidente del Centro Antiviolenza Angelita di Rieti -. Per la politica è un imperativo aumentare il numero dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio con il “contributo di libertà”, per sostenere le donne in fuoriuscita dalla violenza nel costruire una vita per se e per i propri figli, con il sostegno per gli orfani di femminicidio fino al 29° anno di età, è stato un segno di grande attenzione».
Rieti, una Casa rifugio obiettivo concreto
Ma non basta: «Abbiamo riscontrato un aumento vertiginoso del disagio economico delle donne che spesso non riescono a liberarsi dalla morsa della violenza proprio per la mancanza di risorse. Il Covid-19 ha accresciuto questo bisogno», aggiunge Silena D’Angeli.
Nella provincia, nel 2017 è stata inaugurata la casa rifugio di Borbona, l’unica del reatino.
«In città e in provincia con la nostra Associazione, siamo riuscite a dare un alloggio temporaneo, una casa d’emergenza, grazie alla Fondazione Varrone che ha stanziato un fondo economico – conclude Silena D’Angeli -. Un passo enorme per la nostra Associazione che ha potuto offrire un alloggio alle donne vittime di violenza e ai minori, senza dimenticarci dell’assistenza legale e il supporto psicologico. Ora bisogna dare anche alla città capoluogo una Casa Rifugio e questo è il nostro impegno di Lista Civica».