Salute cure a domicilio

Rivoluzione delle cure a domicilio e sanità digitale

L’Articolo 32 della Costituzione italiana recita, senza mezzi termini, che La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Ogni azione riferita alla Salute in Regione Lazio è fedele, ed ispirata, a questi concetti. E questi anni, segnati dalla pandemia da coronavirus covid-19, hanno rafforzato questa convinzione.

L’importanza centrale nell’essenza di Essere Comunità di uno Stato sta nel garantire salute ed assistenza alle proprie cittadine e ai propri cittadini.

Molto è stato fatto, i risultati ottenuti sul piano della qualità delle cure sono molto al di sopra dei livelli standard di livello nazionale, ma molto c’è da fare.

Per questo motivo la Salute sarà il cuore dell’azione di governo dei prossimi cinque anni con una serie di interventi che andranno a rafforzare e stabilizzare il lavoro fatto fino ad oggi.

Salute, gli interventi in programma

Il primo intervento è di natura economica e prevede il finanziamento di 6 nuovi ospedali, ad Amatrice, ad Acquapendente, a Rieti, a Formia, a Latina e a Tivoli; oltre all’ampliamento di due strutture di eccellenza come il Sant’Andrea di Roma e il Belcolle di Viterbo.

Il secondo intervento riguarda un’altra rivoluzione in corso nella sanità del Lazio, quella della medicina territoriale. Anche qui sono i numeri a spiegarla.

44 Ospedali di Comunità, 170 Case della Comunità, 64 Centrali operative territoriali sono destinati a popolare il nostro territorio. Un intervento diffuso su tutte e cinque le province della regione per non lasciare indietro nessuna, nessuno.

Il terzo intervento riguarda la Rivoluzione delle cure a domicilio e la sanità digitale. I prossimi cinque anni vedranno il più imponente piano di investimenti mai realizzato sulla rete ospedaliera regionale. 2,8 miliardi di euro per l’ammodernamento, la messa in sicurezza e l’acquisto di nuove tecnologie. A queste risorse si aggiunge una specifica misura del PNRR, dedicata al parco tecnologico e digitale ospedaliero che garantisce ulteriori 347 milioni di euro.

Risorse preziose che ci permetteranno ospedali all’avanguardia, grazie all’acquisto di strumentazioni diagnostiche di ultima generazione (Tac, Rmn, ecografi, elettrocardiografi).

Il quarto intervento prevede la realizzazione della cittadella europea della salute presso l’ex ospedale Forlanini di Roma.

Il quinto ed ultimo, ma solo in ordine numerico, prevede l’integrazione socio-sanitaria. Nel 2019 abbiamo approvato il Primo Piano Sociale Regionale.

Ora ci attende una nuova sfida, che è anche l’opportunità più importante per il nostro welfare regionale, cioè l’approvazione del nuovo Piano Sociale Regionale.

Un Piano che secondo le nostre intenzioni sarò improntato su due direttrici strategiche: sostituirele politiche pensate per i singoli individui, con politiche pensate per le comunità e perseguire, in via definitiva, i tre livelli di integrazione del sistema sociale: l’integrazione sociosanitaria, quella tra pubblico e privato, quella territoriale, tra i Comuni e tra questi e la Regione.


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