Il Valore della Conoscenza nel Lazio
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La riduzione delle disuguaglianze e la costruzione di un nuovo modello di sviluppo fondato sulla conoscenza hanno rappresentato il faro delle politiche realizzate negli ultimi dieci anni dalla Regione Lazio.
Investire sulla cultura, sulla formazione, sul sapere è una scelta per la libertà. La libertà della persona, di ogni persona, di realizzare il proprio percorso di vita puntando sul valore della conoscenza.
Nel lavoro, nel vivere sociale, nella dimensione privata come in quella di cittadini di una comunità che sia aperta al mondo.
Le istituzioni pubbliche capaci di impegnare risorse nella società della conoscenza, con progetti per scuole e università, biblioteche, musei, istituti culturali, docenti, studenti e ricercatori, creano in questo modo nuove politiche di sviluppo e di crescita del territorio, legate a una qualità della vita rispettosa dell’equilibrio ambientale e del futuro dei nostri figli.
L’abbiamo sperimentato nel corso della pandemia. Laddove la politica ha saputo creare una relazione virtuosa con la scienza il contrasto al virus ha dato i risultati migliori, in termini di vite salvate. Gli anni difficili del covid ci dimostrano in concreto quanto fondamentale sia, per qualsiasi società moderna, e avanzata, investire sulla ricerca scientifica, e sulla qualità dell’attività formativa e professionale dei ricercatori, in particolare i più giovani. Il mondo della ricerca ha prodotto vaccini in tempi fino ad oggi impensabili, e la buona politica è stata capace di trasferire sul territorio gli esiti di quella ricerca, mettendo a disposizione delle comunità, dei cittadini e delle imprese, strutture efficaci e risorse umane capaci, per vincere la sfida della vita.
Questa è la strada seguita dalla Regione Lazio nel corso di questi anni.
Nel Lazio, oltre agli ottimi risultati sul piano sanitario, interventi di rilievo sono stati assunti sia verso il diritto allo studio, portando in sette anni da 10 mila a più di 30 mila il numero delle borse di studio destinate agli studenti, sia verso il mondo delle start-up e della creatività giovanile.
Circa 900.000 pasti l’anno sono stati serviti nelle mense DiSCo.
Oltre 22.000 sono gli studenti beneficiari dei contributi alloggio dal 2013 ad oggi e 8000 i giovani che hanno usufruito del bando Torno Subito. Abbiamo aperto 4 nuovi Centri antiviolenza all’interno di tutte le università pubbliche del Lazio per offrire supporto non solo alle studentesse ma a tutte le cittadine del Lazio.
Con la creazione di nuove infrastrutture abbiamo messo in una relazione nuova il mondo della ricerca con quello dell’impresa e del sistema produttivo. Ben 50 milioni di euro sono stati impegnati per sostenere 209 dottorati industriali e 262 Gruppi di ricerca, con oltre 2.000 tra ricercatori, assegnisti e borsisti di ricerca, laureati, dottori di ricerca e post dottorati coinvolti.
Inoltre, perché la ricerca del Lazio sappia farsi sempre più strumento di un nuovo modello di sviluppo giusto e sostenibile, sono stati sostenuti progetti bandiera come il Rome Technopole, i 10 km di Scienza, il DTT (Divertor Tokamak Test facility presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati) e il Distretto Tecnologico dei beni e delle attività culturali (DTC).
Tutto questo significa collegare l’immenso patrimonio culturale della regione – un patrimonio artistico, archeologico, museale unico al mondo – con un capitale umano costituito da docenti, ricercatori, tecnici, studenti, investendo su progetti per una qualità alta della conoscenza e della trasmissione del sapere. Progetti di forte innovazione tecnologica e scientifica capaci di fornire all’intero territorio regionale ricadute positive nei settori produttivi e nell’estensione dei servizi ai cittadini.
La nostra regione è ai primi posti in Italia per quel che riguarda la qualità dei centri di ricerca e i luoghi del sapere, dispone di eccellenze in diversi campi, ma è un insieme che va sostenuto come “sistema”, puntando sulla valorizzazione del patrimonio umano anche sul piano professionale e contrattuale. C’è una generazione di ricercatori, di forze intellettuali che sta emergendo e crescendo, e che potrà legare la propria professione e passione al luogo in cui è nata e si è formata, creando lavoro e ricchezza sull’intero territorio regionale.
Il mondo della conoscenza deve divenire sempre più nel Lazio un nuovo “sistema”, in grado di mettere in connessione i tanti e diversi saperi, renderli interattivi con le istituzioni, le imprese, il mercato del lavoro, le comunità territoriali, le aspirazioni dei giovani.
Un lavoro da tempo avviato, in stretta sinergia con l’Unione Europea, un lavoro che va proseguito. Con nuovi e consistenti investimenti, con strategie di intervento pubblico capaci di guardare al futuro. Per questo rivolgiamo un appello all’intera comunità della conoscenza che opera nel Lazio, affinché il lavoro iniziato non vada né interrotto né disperso. Sostenere la candidatura a Presidente della Regione Lazio di Alessio D’Amato vuol dire sostenere una visione innovativa del territorio, delle comunità, e puntare su esperienze e competenze dimostrate sul campo nel corso di questi anni, e particolarmente durante la pandemia che ha visto la sanità laziale, così malridotta dai precedenti governi della destra, risultare la più efficace tra le regioni italiane.